Come ogni anno, l’arrivo della primavera e della bella stagione porta con sé le celebrazioni delle festività pasquali. Con l’avvicinarsi di questa importante ricorrenza fiori, coloratissime decorazioni e tante uova di cioccolato cominciano ad invadere case, scaffali e vetrine dei negozi. Tuttavia, quando sentiamo la parola Pasqua, i nostri pensieri corrono immediatamente alle uova di cioccolato. Queste che siano di cioccolato bianco, al latte o fondente, con o senza sorpresa, risultano essere le grandi protagoniste della festa. Da tradizione, infatti, vengono donate a grandi e soprattutto piccini e mangiate la domenica di Pasqua.

Vi siete mai chiesti
com’è nata la tradizione di regalare e consumare le uova di Pasqua?



L'UOVO COME SIMBOLO NEI TEMPI ANTICHI

Sin dai tempi antichi l’uovo ha ricoperto vari ed importanti tratti simbolici.



Era innanzitutto il simbolo della
vita in sé, ma aveva anche valore sacrale: secondo alcune remote credenze mitologiche, il cielo e la terra erano considerati come due emisferi che uniti andavano a formare un unico grande uovo. Su questa pista, anche gli antichi egizi affidavano all’immagine dell’uovo importanti valori simbolici, in quanto sarebbe stato considerato come il fulcro principale dei quattro elementi universali: acqua, fuoco, terra e aria.

Tuttavia, se parliamo di uovo in quanto
dono, secondo la tradizione, furono i Persiani i primi a scambiarsi uova di gallina, come gesto beneaugurante per l’inizio della bella stagione. Solo successivamente, tale tradizione si diffuse tra Egizi, Greci e in seguito Romani, fino a raggiungere i giorni nostri.


L’UOVO COME SIMBOLO CRISTIANO

La nascita del Cristianesimo non fa cessare la continuità di tali tradizioni, anzi, le reinterpreta alla luce delle Sacre Scritture e ne garantisce ulteriore sviluppo e diffusione. Dunque, l’uovo diventa così il simbolo che meglio coglie il miracoloso significato della Resurrezione di Gesù Cristo. L’uovo, infatti, appare somigliante ad una pietra priva di vita, così come lo era il sepolcro nel quale era stato deposto Gesù dopo la crocifissione. Tuttavia, dentro l’uovo c’è una nuova vita pronta a “risorgere” da ciò che sembrava morto. Le similitudini tra l’uovo e il sepolcro e tra il pulcino e Cristo hanno permesso ai cristiani di diffondere in semplici parole il miracolo della Resurrezione.

DALLE UOVA DI GALLINA DIPINTE DI ROSSO...


Ai primi cristiani risale anche la tradizione di pitturare le uova di gallina di rosso, colore che ricorda il sangue di Cristo, e di decorarle con croci o altri simboli. Si tratta di una tradizione che perdura ancora oggi nei paesi ortodossi e cristiano-orientali. 

 

Ma per quale motivo si diffuse questa pratica?

Secondo alcuni studiosi tale tradizione risulta essere fortemente connessa alla Quaresima, ovvero il periodo di quaranta giorni precedente la Pasqua nel quale i credenti sono tenuti all’astinenza dalle carni. Un tempo, in questa fase di digiuno, anche le uova cessavano di essere consumate. Tuttavia, appariva impossibile costringere le galline a non depositare uova per l’intero periodo quaresimale, di conseguenza, i primi cristiani si ritrovavano con un surplus di uova che non potevano mangiare. Da qui nacque la tradizione di bollirle, talvolta avvolgendole in foglie e fiori, successivamente dipingerle, decorarle e infine donarle.

… ALLE UOVA D'ORO E D'ARGENTO!

Durante il medioevo, alle tradizioni già elencate se ne aggiunse una nuova: ovvero la creazione di uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi quali oro, platino e argento. Ovviamente si tratta di una tradizione che trovò l’appoggio esclusivamente delle classi sociali più elevate e delle grandi casate nobiliari europee. Il primo a sviluppare questa usanza fu Edoardo I d’Inghilterra che tra il 1272 e il 1307, commissionò la fabbricazione di più di 450 uova rivestite di una lamina dorata da donare in occasione delle festività pasquali.

MA IL CIOCCOLATO?


Le uova di cioccolato, che noi tutti conosciamo, sono state inventate nella seconda metà dell’Ottocento dai grandi maestri cioccolatieri presenti in Francia e in Germania. Tra questi ricordiamo Rodolphe Lindt, che riuscì ad ottenere un cioccolato talmente morbido da richiamare l’attenzione delle più grandi fabbriche di cioccolato d’Europa.

 

Foto creata da KamranAydinov


IL CIOCCOLATO È BUONO, MA VALE DI PIÙ SE CONTIENE LA SORPRESA, NO?

L’idea di aggiungere una sorpresa all’interno delle uova la si deve al famoso orafo Peter Carl Fabergé, che rifacendosi alla tradizione russa delle matrioske, alla fine dell’Ottocento, realizzò per la zarina Maria di Russia, moglie di Alessandro III, un gioiello in platino smaltato di bianco a forma di uovo che conteneva all’interno un altro uovo in oro. In questo modo venne inventato il primo uovo con sorpresa.

 

E voi conoscevate le antiche origini dell’uovo di cioccolato?
Continuate a seguirci per conoscere altre curiosità.
Intanto a noi non resta altro che augurarvi di trascorrere una serena Pasqua e… di ricevere tante uova!

 

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